La pratica della cremazione è in Italia in costante crescita. Nel 2021 a fronte di 709.000 decessi sono state eseguite circa 244.000 cremazioni, con una incidenza percentuale che supera il 34%.
Questo dato, certamente positivo ed incoraggiante, si caratterizza tuttavia per la sua disomogeneità territoriale. Il Nord Italia è storicamente patria della pratica cremazionista ed infatti l’incidenza percentuale nelle regioni settentrionali si pone ai vertici nazionali. Nelle regioni del Centro Italia le percentuali indicano un significativo e progressivo incremento. Nelle regioni del Sud e nelle Isole si rilevano le percentuali più basse (vedi tabelle allegate).
La natura di queste differenze è da ricercarsi nei diversi percorsi storici e nel diverso radicamento che le tradizioni culturali esprimono e quindi nei distinti codici comportamentali collettivi. Queste eredità ideologiche e di conseguenza rituali, costituiscono inoltre un freno, un ostacolo effettivo alla attività legislativa e normativa di Regioni e Comuni. Il ritardo della attività legislativa e normativa costituisce a sua volta un ostacolo all’attività imprenditoriale.
Queste difficoltà rappresentano il campo di azione della nostra attività,la sfida che ci siamo scelti, il fronte ancora aperto davanti a noi.
Dati più significativi sulla situazione funebre e cimiteriale in Italia:
STATISTICHE CREMAZIONE 2020-2021
(Fonte SEFIT – Utilitalia Servizi Funebri)